Lo stagno, associato all’energia proiettiva, al pianeta Giove e all’elemento aria, è noto nei rituali magici per i suoi poteri legati alla divinazione, alla fortuna e all’attrazione del denaro.
Una curiosa formula magica antica della Cornovaglia suggerisce che lo stagno può essere trasformato in argento se posto in una vasca di formiche durante una specifica notte del ciclo lunare, anche se la formula non specifica quale notte esatta sia quella giusta.
Nell’uso magico, lo stagno, il metallo di Giove, è impiegato in pratiche di divinazione simili a quelle descritte per il piombo. Una tradizione particolare riguarda la vigilia di Capodanno, considerata un momento propizio per la divinazione. Per eseguire la divinazione con lo stagno, si scioglie una piccola quantità del metallo in una coppa di ferro sopra una fiamma, quindi si getta il metallo fuso in un secchio d’acqua gelata. La forma che lo stagno assume nell’acqua, insieme ai disegni e alle pieghe che si formano, viene poi interpretata per predire eventi futuri.
Oltre alla divinazione, lo stagno è anche portato come portafortuna. Può essere modellato in talismani o amuleti per la fortuna, come piccole riproduzioni di banconote, per attirare prosperità e benessere finanziario. Questi usi riflettono la connessione dello stagno con la fortuna e l’abbondanza, in linea con la sua associazione con Giove, il pianeta legato alla crescita e all’espansione.